Cataloghi, categorie artistiche e apprezzamento del valore artistico

In Davide Dal Sasso (ed.), Prima dell'archivio. Bologna: Il Mulino. pp. 239-250 (2024)
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Abstract

Ci sono molti tipi di cataloghi d’arte. Alcuni presentano collezioni museali o raccolte private, altri le opere d’arte espo- ste in mostre temporanee, altri l’opera (completa o parziale) di qualche artista. Alcuni cataloghi listano soltanto le opere d’arte, altri mostrano alcuni aspetti dei contesti espositivi in cui le opere sono presentate al pubblico – installazioni permanenti di musei, o allestimenti temporanei in gallerie d’arte, per esempio. Tutti i cataloghi d’arte sono strumenti per comunicare al pubblico informazioni: i cataloghi possono essere costituiti da semplici liste di autori e titoli di opere, materiali utilizzati per comporle e anni in cui sono state create, ma anche da volumi con saggi che contestualizzano le opere catalogate, o da volumi che, tramite gli accostamenti visivi di alcune opere alle altre e una grafica studiata, ne fanno risaltare certi aspetti, presentandoci le opere sotto particolari punti di vista. Di solito, i cataloghi d’arte presentano immagini delle opere di cui trattano. Generalmente, i contenuti di un catalogo d’arte sono descritti grazie all’uso di categorie che individuano, per esempio, i media che accomunano certe opere (dipinti, sculture, fotografie, installazioni, e così via), i periodi storici in cui le opere sono state prodotte, e gli stili artistici che le caratterizzano (classico, ellenistico, barocco, rococò, e così via). Categorie artistiche come quelle di frequente riportate nei cataloghi sono oggetto di un saggio del filosofo Kendall Walton, Categories of Art [1970], che avanza una spiegazione acuta ed efficace del ruolo che le nostre conoscenze rivestono nell’apprezzamento delle opere d’arte. In questo capitolo ricostruirò alcuni argomenti di Walton. Il mio obiettivo è mostrare come una migliore comprensione di che cosa siano le categorie artistiche e di come riconosciamo che un’opera appartiene a una certa categoria artistica possa aiutarci a gettare luce sul potenziale comunicativo dei cataloghi d’arte.

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