Abstract
Il Timeo è quindi la continuazione dei discorsi sulla «città bella», sulla distinzione dei cittadini in tre classi, sull’educazione degli uomini nella città, sulla comunanza dei beni, delle donne e dei figli. Un dialogo «politico», dunque? Non esattamente. O meglio, un dialogo che inquadra la politica della città in un orizzonte «cosmico», nel quale la vita, le vicende, la storia della città degli uomini si trovino ad essere inserite in una vita ed una storia molto più ampie, quella dell’universo intero.