Ripensare filosoficamente il futuro nel XXI secolo
Abstract
Il mondo attuale, destrutturato, aperto, indeterminato, plurale, non è più leggibile con le categorie di pensiero tradizionali, ha perso oggettività diventando sempre più opaco, invisibile alla nostra comprensione teorica e sfuggente al nostro controllo pratico. Ciò vale, in particolare, per il futuro. Alla luce di questa condizione dell’uomo contemporaneo, questo lavoro si propone di discutere un interrogativo di fondo: è oggi proponibile, e se si in quale/i forma/e, una riflessione filosofica sul futuro? La discussione su questo punto viene sviluppata analizzando alcune tra le posizioni più significative elaborate dalla riflessione filosofica contemporanea intorno al tema del futuro . Attorno a questo tema centrale vengono fatti ruotare una serie di interrogativi complementari : possiamo fare a meno di tornare oggi a pensare il futuro? Che rapporto può esistere oggi tra riflettere filosoficamente sul futuro e tentare consapevolmente di orientarne il corso verso fini umanamente desiderabili? In che senso oggi ‘il futuro non è più quello di una volta’ e richiede quindi lo sviluppo di nuove dimensioni della speculazione? E’ possibile, e se sì in che modo, prevedere il futuro? Quale spazio può avere, se ne può avere uno, l’utopia in questo impegno a ripensare il futuro? Per dar forma a questa riflessione si è fatto riferimento, in particolare, a tre lavori recenti che hanno offerto, secondo modalità molto diverse, contributi decisivi per riavviare la riflessione sul tema del futuro: La società invisibile di Daniel Innerarity, Breve storia del futuro di Jacques Attali, Speranze di Paolo Rossi