Insegnare matematica al tempo della crisi: come i cambiamenti economici e sociali impongono un ripensamento della didattica // Teach mathematics in the time of crisis: how the economic and social changes require rethinking didactics

Conjectura: Filosofia E Educação 18 (3):79-88 (2013)
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Abstract

In questo lavoro vengono sviluppate alcune considerazioni sulla funzione dell’istruzione nel presente contesto storico–culturale, in particolare riguardo alla matematica. Tra i molti aspetti che rendono l’epoca attuale diversa dalle precedenti ve ne sono due che più di altri invocano la necessità di un cambiamento nelle impostazioni didattiche. Il primo è una crisi che, per durata ed estensione, appare non più come dinamica di aggiustamento all’interno di un modello ma come irreversibile degenerazione del modello stesso. Il secondo riguarda la quantità di informazione a cui l’individuo ha accesso e la facilità e velocità di tale accesso. Cambiamenti così profondi provocano una domanda: i modi e i contenuti della didattica devono rimanere gli stessi o occorre ripensare l’istruzione progettando cambiamenti altrettanto irreversibili quanto lo sono quelli dell’economia e della società? Queste considerazioni ci portano a una riflessione sul rapporto tra educazione e società e, più in generale, tra cultura e società. I prodotti scientifici e culturali sono dei codici cristallizzati come idee platoniche o piuttosto acquistano valenza e significato a partire dal contesto in cui nascono? Questa domanda poi ne richiama altre ancora sul rapporto tra individuo, sistema scolastico e società. In che misura il ruolo della scuola di standardizzare la cultura è compatibile con quello di favorire la creatività e le possibilità espressive dell’individuo? E cosa significa oggi dare all’individuo gli strumenti per sviluppare al meglio le proprie possibilità? L’insegnante dovrebbe osservare, ipotizzare, sperimentare, esplorare opportunità senza pregiudizi culturali. Egli sa che molte idee che sulla carta sembrano vincenti potrebbero rivelarsi inefficaci, ma ciò non deve costituire un alibi. Se infatti si possono nutrire dei dubbi su alcune proposte di innovazione, su una cosa vi è certezza: la didattica tradizionale ha ormai poco senso ed è totalmente inadeguata rispetto alle sfide di questi e dei prossimi anni

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