Essere parziali promuove il sapere?
Abstract
È possibile che, perlomeno in alcuni casi, la parzialità in epistemologia vada
promossa? Per ‘parzialità epistemica’ intendiamo la volontà di non venire meno alle
proprie tesi anche laddove sembrasse che esse siano contraddette dall’evidenza. Tale
parzialità ovviamente contraddice quanto è invece solitamente dato per scontato,
ossia la disposizione – che chiamiamo ‘imparzialità epistemica’ – ad accettare
qualsivoglia tesi, non importa se irriconciliabile con le proprie opinioni, purché essa
sia adeguatamente supportata dall’evidenza. Qui si intende argomentare che, sulla
scia di Tommaso d’Aquino, e perlomeno in alcuni casi riguardanti la vita di fede e
la religione, la parzialità epistemica andrebbe promossa. Si intende mostrare che da
ciò deriverebbe una posizione più ampia di quella che invece emerge dall’assunzione
dell’imparzialità epistemica; inoltre, alcuni problemi, che quest’ultima comporta,
verrebbero risolti.