Abstract
Nell’era attuale, già profondamente segnata da un genere di violenza e di terrore che sta assumendo forme inconcepibili e proporzioni incontrollabili, sempre più s’impone una sfida educativa la cui sostanza più densa l’autrice del saggio ritiene essere rappresentata dall’educazione a un bene assoluto e radicale che non lasci spazio a compromessi e che possa costituire una risposta efficace e drastica al male assoluto al quale, la storia e la Shoah insegnano, è possibile arrivare. Educatori ed educandi devono tutti sentirsi coinvolti, personalmente e come membri attivi di una collettività, in un processo responsabile di autoeducazione e di educazione alla libertà interiore, l’unica che può condurre l’uomo a un rifiuto fattivo e categorico di ogni forma di sopruso, di violenza e di prevaricazione contro l’uomo e contro la vita. È in questo tipo d’impegno formativo-culturale e sociale che vanno collocate le iniziative organizzate dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, dai Corsi di Storia e didattica della Shoah alle ricerche scientifiche e pubblicazioni che ne scaturiscono.