Abstract
Un quarto di secolo, sessantanove fascicoli, sono tanti per una direzione, soprattutto se questa ha cercato di essere innovativa. Che l’innovazione sia riuscita, giudicheranno gli altri, ma che io ci abbia provato lo ricordo molto bene, nel senso che ricordo la resistenza e le opposizioni che incontrarono, all’inizio, gli indirizzi che ho dato alla “Rivista di Estetica”: l’estetica come teoria della sensibilità, la filosofia dell’arte come ontologia sociale, il rilancio del realismo nel quadr...