Abstract
Numerosi studi sui comportamenti dei perpetratori di atrocità sociali, per lo più realizzati dagli psicologi sociali statunitensi, postulano contiguità e connessioni fra i costrutti di banalità del male di Hannah Arendt e di obbedienza all’autorità di Stanley Milgram senza tuttavia precisarne le peculiarità. Interessata ad approfondire aspetti sinora trascurati dalla così detta “psicologia del male”, scopo di questo studio è pertanto di cogliere sia caratteristiche e possibili relazioni fra tali costrutti, sia il loro contributo alla comprensione del funzionamento umano nella realizzazione di un evento tragico della storia umana come la Shoah. I risultati dell’analisi induttiva effettuata confermano il prevalere di convergenze fra i costrutti specie in rapporto agli antecedenti delle azioni distruttive, al tipo di perpetratori e agli stili di pensiero da essi adottati; limitato risulta invece il ruolo esplicativo di tali costrutti in rapporto alla Shoah. Ulteriori sviluppi d’indagine sulle condotte umane distruttive sono discussi nella parte finale di questo lavoro.