Abstract
Dal 1992, anno della Conferenza di Rio per la Terra, ad oggi è trascorso un lasso di tempo sufficiente per valutare se e come il principio di responsabilità, nella versione elaborata da Hans Jonas, sia stato attuato a livello normativo in relazione alle questioni ambientali connesse al cambiamento climatico, sia in ambito internazionale che europeo. In particolare, lo studio dell’evoluzione politico-giuridica dello sviluppo sostenibile rappresenta un interessante osservatorio da cui valutare la capacità dell’umanità di non mettere in pericolo le condizioni della sopravvivenza indefinita dell’umanità sulla terra. A muovere da queste considerazioni, l’articolo si propone di analizzare, lungo due direttrici, l’attuazione etico-giuridica del principio di responsabilità formulato da Jonas. La prima direttrice avrà a oggetto alcuni dei principi che hanno costruito la struttura etico-giuridica dello sviluppo sostenibile a livello internazionale ed europeo. La seconda direttrice si concentrerà sulla proposta per una EU Fundamental Charter for the Rights of Nature. L’intento critico e, per certi versi, provocatorio dell’articolo è di riaccendere l’attenzione sugli elementi emergenti dagli spunti riflessivi di Jonas e dalla visione originaria dello sviluppo sostenibile, che possono essere utili a determinare il cambiamento di rotta auspicato decenni fa, ma non ancora portato a compimento.