Il Ritratto di Raffaele Zovenzoni della Biblioteca Trivulziana di Milano: una ipotesi per la ricostruzione della sua genesi e funzione
Bigaku 59 (2):58-71 (
2008)
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Abstract
Un noto ritratto virile, oggi conservato alla Biblioteca Trivulziana di Milano su un foglio miniato, ci presenta un' immagine molto originale e simbolica. L'attenzione degli studiosi è stata lungamente ed esclusivamente attratta da problemi stilistici e di attribuzione, nonché dalla questione dell'identità del soggetto rappresentato, ma senza una adeguata considerazione della funzione dell'opera come ritratto dell'autore del testo della pergamena a cui l'immagine è ancorata come un dono. La Fletcher ha riconosciuto nel ritratto un'opera di Giovanni Bellini, finora ritenuta perduta, appartenente in origine al manoscritto del Istrias di Raffaele Zovenzoni. Sulla base di questa ipotesi da noi condivisa, ci sembra opportuno collocare l'opera sullo sfondo di una specifica e importantissima attività tecnico-artigianale dell'epoca, quella della produzione e decorazione libraria. Si può riconoscere nel ritratto l'effigie dell' autore del testo delle odi dell' Istrias, a cui si accompagna in un rapporto intertestuale di simbolicità-individualità determinato dalla finalità della sua destinazione. Il pittore idealizza l'immagine del poeta usando motivi architettonici e attributi tipici della tradizione della decorazione libraria, evocando una présence réelle dello sguardo dell'autore delle odi direttamente rivolto al dedicatario come un sostituto reale del donatore. Proprio questa, a nostro avviso, è la funzione originaria e il significato dell'immagine nel contesto funzionale e nella sua posizione cronologica nella seconda metà del Quattrocento