Pisa University Press (
2011)
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Abstract
Fin dalle origini la filosofia occidentale ha cercato di liberare il pensiero dall'enorme scandalo rappresentato dal nulla assoluto, proibendo persino di nominarlo (Parmenide), oppure volgendo lo sguardo da un'altra parte (ad esempio Platone e Heidegger, verso la differenza rispettivamente ontica e ontologica), o mostrandone la auto-negazione (Severino). Questo libro propone un modo nuovo di avvicinarsi al "non-essere" e alla sua aporia: un modo che, invece di eliminarlo dal pensiero, afferma la libertà del nulla da ogni forma di negazione. Si tratta, certo, di raddoppiare lo scandalo, tanto da mettere in questione anche il linguaggio stesso, dove già solo la parola nulla si costituisce "via negationis (nec-ulla)". Ma il presente saggio indica un ripensamento radicale del legame tra il nulla e la negazione proprio per tentare di risolvere l'aporia, articolandola attraverso una struttura diversa da quella tradizionale, sebbene la forma dell'argomentazione resti fondata sulla logica della non contraddizione
[dalla prefazione di Emanuele Severino] «Nei miei scritti l’assolutamente innegabile è chiamato “struttura originaria” […] Appartengono alla struttura originaria anche le aporie che sorgono al suo interno […] Anche queste aporie non possono che essere apparenti, ma, anche qui, la loro presenza e la loro risoluzione accresce la concretezza - non l’innegabilità! - dell’assolutamente innegabile. Il libro di Marco Simionato, che sono lieto di presentare, appartiene a questa forma di discorso aporetico, che viene da lui sviluppato con lucidità e grande perizia, capace com’è di muoversi in mezzo a tematiche di complessità e difficoltà quanto mai rilevanti»