Abstract
Viviamo – noi e la stragrande maggioranza delle persone che frequentiamo quotidianamente – in società che si definiscono e si autorappresentano come “liberali”. Il fenomeno della libertà è al centro delle nostre esistenze e della nostra stessa identità personale. Non c’è unanimità, tuttavia, riguardo alla matrice di questa condizione di libertà. Il saggio, anche se sposa una visione polisemica della libertà, non rinuncia al tentativo di identificare forme migliori di libertà all’interno di tale costellazione. Libertà “risonante” è il nome con cui viene indicata una possibile variante architettonica di autorealizzazione. Si tratta di una varietà non meramente “sottrattiva” di libertà che consiste nella capacità di rispondere a un appello dotato di valore intrinseco che proviene da un luogo esterno alla giurisdizione e alle aspettative dell’io. L’atto responsivo è, da un lato, ricettivo, ma, per altro verso, contribuisce a dischiudere e articolare il contenuto di verità personalmente rilevante di cui esso è la risposta. Questo elemento di esplorazione, di affidamento all’alterità e di incertezza è cruciale anche nelle genuine esperienze di risonanza innescate dal “canto” del mondo (Rilke) in cui è racchiuso un elemento trasformativo che eccede la nostra capacità di autonomia.