Nascondimento e provvidenza di Dio
Abstract
Alla provvidenza di Dio si fa spesso ricorso per proporre una soluzione al problema del male, quando questo venga usato a fini ateistici. Negli ultimi decenni, accanto al problema del male, si è imposto un altro problema finalizzato a negare l’esistenza di Dio, quello del nascondimento divino, soprattutto nella versione che ne ha offerto il filosofo canadese John Schellenberg (1959-). In questa sede, intendo trattare il rapporto tra nascondimento e provvidenza di Dio. Intendo innanzitutto mostrare che alla base dell’argomento del nascondimento, così come Schellenberg lo propone, vi è un’inadeguata lettura degli eventi storici. Di essi non vengono considerate le conseguenze, perlomeno le più significative, che possono darsi nel corso del processo storico. Intendo poi confermare questa mia lettura in due modi. In primo luogo, mostrando che la filosofia della storia, ossia una lettura razionale degli eventi storici, si è potuta dare solo quando tali eventi siano stati letti secondo un’ipotesi che ne considerasse, appunto, il successivo processo di sviluppo. In secondo luogo, mostrando che questa ipotesi, a differenza di quella che non considera tale processo, evita l’insorgenza di un problema morale