O fundamentalismo isl'mico: uma resposta errada para a questão da democracia

Horizonte:955-955 (forthcoming)
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Abstract

Parlare del fallimento delle primavere arabe come di una sconfitta, che ha favorito, da un lato, la restaurazione di regimi autoritari e, dall’altro, il rafforzamento dei movimenti fondamentalisti, è riduttivo. L’articolo si propone di mostrare come i movimenti collettivi, che hanno animato le proteste nelle maggiori piazze delle capitali di molti Paesi arabi, hanno interpretato il bisogno di cambiamento politico ed economico che da troppi anni è stato ignorato o represso dai regimi al potere. Tali movimenti sono l’espressione di un contro-movimento politico alternativo a quanti, in questi anni, inneggiando all’islam, hanno teorizzato e messo in pratica la lotta armata rivoluzionaria. La differenza fra questi due tipi di movimenti collettivi sta nella diversa posta in gioco che essi pongono al centro della loro azione. Per i movimenti di rivolta, la battaglia politica è per l’avvento della democrazia, per i movimenti fondamentalisti è, invece, in buona sostanza, la costituzione di un ferreo regime della verità religiosa, ancor più autoritario dei regimi politico-militari che si sono ripresi il potere dopo il 2012.

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