La morte e la sua immagine nell’opera di Maurice Blanchot

Nóema 4 (1):145-155 (2013)
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Abstract

Giornalista, critico letterario, romanziere e saggista, Maurice Blanchot ha il merito di aver costantemente interrogato il confine incerto tra la parola filosofica e quella della finzione. Lungi dal voler dar peso alle eventuali incoerenze tra i testi e la biografia dell’autore, ci si propone qui di indicare nell’instancabile analisi del nesso tra la propria attività di scrittura e il senso della partecipazione politica, l’angolatura più efficace da cui cogliere la narrazione, teorizzazione e messa in pratica di un’autentica dissoluzione del soggetto.

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