La versio latina antiqua di Diogene Laerzio e la sua recezione nel medioevo occidentale: Il Compendium moralium notabilium di Geremia di Montagnone e il Liber de vita et moribus philosophorum dello ps.-Burleo
Abstract
Nella prima parte del saggio l'A. si interroga sull'esistenza di una traduzione latina delle Vite dei filosofi di Diogene e sulla possibilità di identificarne il traduttore in Enrico Aristippo. Successivamente, valuta l'uso dell'ipotizzata versio Aristippi nello pseudo-Burleo, autore del Liber de vita et moribus philosophorum e nel Compendium di Geremia da Montagnone . Nella sezione successiva si pone il problema della paternità del Liber, il cui autore sembra in stretto rapporto con l'ambiente universitario bolognese e parigino. Dopo aver elencato i passi desunti da Diogene, l'A. si sofferma, nella quarta parte, sull'estensione della versio Aristippi, a suo avviso una scelta di excerpta limitata ai primi due libri delle Vitae laerziane. La quinta sezione verte sul modello greco della versio, probabilmente il ms napoletano borbonico greco III B 29. In chiusura, l'A. si sofferma sul contributo delle Vitae per la ricostituzione della versio latina e delle opere latine esaminate, e viceversa