Etica ed estetica in architettura

Rivista di Estetica 58:63-69 (2015)
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Abstract

Il saggio intende mostrare l’irriducibile articolazione tra etica ed estetica quale condizione dell’esperienza architettonica, tanto della sua produzione quanto della sua fruizione. Per questo è necessario decostruire la tradizione classica nella quale la dimensione estetica dell’architettura è abitualmente ridotta alla ricerca di ordine, misura e proporzione. Da un punto di vista fenomenologico, la dimensione estetica di un’opera architettonica ha a che fare con un’esperienza dello spazio emotiva, sensibile, che presuppone lo spazio quale elemento del nostro abitare sulla terra, e cioè, seguendo Heidegger, quale condizione irriducibile del nostro ethos. L’autore ricorre all’esempio del Mémorial des Déportés di Parigi per mostrare le radici etiche dell’esperienza esistenziale dell’architettura. In questa prospettiva, l’autore richiama l’eredità di Henry Maldinay, con particolare attenzione ai contributi di quest’ultimo alle attività della rete francese PhilAU (Philosophie, Architecture, Urbain).

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