Enquiring the sources and the legitimacy of Derrida’s statement “Law {droit) is not justice” from his essay “Force of Law: The ‘Mystical Foundation of Authority’ ” (1990), the paper analyses the three notions of “justice”, “equity” and “concordantia” (in Cusanus). Part I explains historically how the difference between the limited and changing human laws and the eternal justice of God was gradually being perceived and acknowledged in Antiquity. Part II illustrates how the virtue of equity was called upon to compensate (...) for the insufficiencies and contradictions of human laws, mainly by Aristotle. Part III explores the conditions how and argues for the possibility that the notion of “concordantia” as developed by Nicolaus Cusanus for the Council of Basle could work as a mediating principle of legislation among conflicting interests and thus provide for temporary justice by means of an equitable procedure of legislation. (shrink)

"Actes du IIe Colloque international (1990) du Centre de recherche en philosophie politique et sociale de l'Universite d'Ottawa"--Cover p. 4.

Lo studio esamina il tema della legge umana e dell'equità , che risulta di notevole importanza per la comprensione della filosofia pratica aristotelica, in Roberto Grossatesta, Alberto Magno e Tommaso d'Aquino a partire da Ethica Nicomachea V. 10. Dopo una breve premessa in cui si espongono le linee guida del saggio, l'A. si sofferma sul capitolo aristotelico, per poi esporre lo status questionis nei canonisti medievali e nei testi pastorali prima della ricezione dell'Etica; l'ultima parte è dedicata al significativo apporto (...) che questa ha dato alla discussione medievale. Se Grossatesta fa ampio ricorso a tale nozione nella discussione del rapporto tra diritto naturale e diritto positivo, Alberto riafferma l'importanza di tale concetto e l'opportunità di utilizzarlo quando la legge, per il suo carattere di universalità, risulti inadeguata e sia necessario ripristinare la giustizia. La trattazione più sistematica è comunque offerta da Tommaso d'Aquino, in particolare nel commento all'Ethica Nicomachea e nella Summa theologiae, che impiega la nozione di aequitas in un senso più vicino a quello aristotelico che a quello dei canonisti o alla tradizione del diritto romano. La filosofia aristotelica è così all'origine di un rinvigorimento della discussione sull'aequitas canonica che offrirà nuovi sviluppi nel campo della filosofia morale e del diritto in epoca tardomedievale. (shrink)

The prevailing notion of natural law is generally seen to have originated either in Plato or in Aristotle and is then being traced through Thomas Aquinas to modern times. In this narrative, all conceptions of natural law share a common function: they are standard-setting. They (at least partly) determine, legitimise and limit positive law. However, this standard-setting (and mostly: rational) natural law gained a rather late victory over an older, more teleological and oft-forgotten concept of natural law: Aristotle’s physikon dikaion (...) is neither a standard nor a limitation to the nomikon dikaion. Only after and probably thanks to Thomas Aquinas, natural law could be established as an immutable (and rationally discernible) standard of positive law. (shrink)