Il pensiero morale al tempo del Rosmini -- I fondamenti teoretici della morale rosminiana -- Disegno generale della morale rosminiana -- La legge morale -- Il bene soggettivo, oggettivo, morale -- Il soggetto della morale -- Errore e peccato -- La coscienza morale -- Morale naturale e morale soprannaturale.

I temi della libertà e del male nelle considerazioni di Luigi Pareyson rivelano una profondità non comune e costituiscono, specie per la teologia, una riflessione "provocante" che dà a pensare. Se la fenomenologia del male moltiplica le domande senza risposta, nell'ordine del pensiero, esso rappresenta l'aporia delle aporie. Eppure, di fronte alla lacerante domanda sul male, l'uomo da sempre ha tentato di rispondervi. Ma il male, nella sua multiforme e tentacolare realtà, non solo sembra sfuggire ad ogni risposta, ma (...) class='Hi'>nello stesso tempo sembra rivelare "un fondo tenebroso", uno stato di irrazionalità radicale, le cui radici penetrano nel più profondo della natura umana e gettano la loro ombra nei segreti recessi dei rapporti tra uomo e trascendenza. Così la radicalità del male nel suo non-senso si vede rinviata all'origine del senso, cioè a Dio. Questo è il punto più difficile, temerario e tuttavia penetrante, dove Pareyson cerca di mostrare come proprio individuando in Dio la possibilità, da Dio stesso scartata da sempre e per sempre, del male, si possa comprendere l'irrevocabile, eterna, originaria positività che è il Dio cristiano. (shrink)

Questo lavoro propone un confronto tra diversi strumenti utilizzabili per modellare la conoscenza di dominio in ambito didattico: le mappa concettuali, Novak e Cañas (2006), (uno strumento tradizionalmente utilizzato nelle scuole) e le ontologie computazionali (dei sistemi formali di modellazione concettuale, attualmente molto usati nei sistemi di intelligenza artificiale per le loro capacità di “ragionamento automatico”, si veda Guarino, (1995)). Nello specifico, questo articolo presenta il risultato di un un doppio esperimento sul campo condotto presso il Liceo Scientifico “Guido (...) Parodi” di Acqui Terme in cui gruppi di studenti paragonano lo strumento della mappa concettuale e quello dell’ontologia nella risoluzione di due problemi di “misconcezione” (o errata concettualizzazione): uno indotto attraverso la consegna di appunti e materiali didattici contenenti informazioni volontariamente contraddittorie tra loro (caso che potrebbe corrispondere alla situazione in cui uno studente prende - per qualche motivo - degli appunti in modo scorretto) e l’altro legato ad una complessità concettuale intrinseca all’argomento. (shrink)

Questo contributo si propone di fornire uno spunto di riflessione, e una breve panoramica storica, sul ruolo che le scienze cognitive hanno giocato, e possono ancora giocare, nello sviluppo dei sistemi intelligenti di nuova generazione. Illustra, inoltre, le attività recenti che l’AISC (Associazione Italiana di Scienze Cognitive, di cui gli autori sono attualmente Vice-Presidente e Presidente) sta portando avanti per lo sviluppo di linee di ricerca nell’ambito dei sistemi artificiali di inspirazione cognitiva.

La cura della salute è un fenomeno originario e insieme una necessità fondamentale, dinamica e non trascurabile della vita, dell’esistenza e dell’esperienza personale e comunitaria di ogni essere umano. La primarietà ontologica della cura, evidenziata anche negli studi filosofici più recenti dedicati alle pratiche dell’aver cura, richiama infatti, attraverso la dimensione co-esistentiva dell’essere insieme nel mondo l’uno con l’altro e l’uno per l’altro, alla stessa primarietà etica e al contempo politica della cura nel naturale e positivo sviluppo della struttura relazionale (...) personale e dell’esistenza condivisa. Si tratta di un processo di rilevazione e conseguente impegno nel favorire oggi concretamente percorsi di cura e umanizzazione della pratica medica e sanitaria, sia quotidiana che straordinaria, nonostante molteplici limiti e complessità rintracciabili nelle stesse pratiche contemporanee dell’aver cura, esemplificativamente ricercati e identificati in alcuni recenti lavori internazionali dal carattere necessariamente interdisciplinare. È significativo, infatti, che in alcuni rilevanti documenti circa gli sviluppi di una delle principali frontiere contemporanee dell’aver cura, come quella costituita dal processo di realizzazione, sviluppo, diffusione e promozione locale, nazionale e internazionale delle reti di cure palliative, vengano ad essere centralmente ricercati, identificati e positivamente ri-evidenziati i principali limiti, gli ostacoli e le barriere attualmente riscontrabili nello sviluppo delle reti di cure palliative; oltre alla messa in evidenza di una sempre positiva e necessaria opportunità di gettare lo sguardo verso il futuro e gli orizzonti di sviluppo della presa in carico globale della persona sofferente nelle varie fasi della malattia e in condizioni di estrema vulnerabilità percepita e vissuta. (shrink)

Nel campo delle scienze cognitive molti oggi condividono l’ipotesi che siano necessari differenti tipi di rappresentazioni per modellare i sistemi cognitivi sia naturali, sia artificiali. Si considerino le rappresentazioni basate su reti neurali, i formalismi simbolici e rappresentazioni analogiche quali rappresentazioni diagrammatiche o modelli mentali. Tutti questi metodi hanno successo nello spiegare e modellare alcune classi di fenomeni cognitivi, ma nessuno è in grado di rendere conto di tutti gli aspetti della cognizione. A partire da queste considerazioni, riteniamo che (...) sistemi intelligenti e architetture cognitive possano trarre vantaggio dalla combinazione di sistemi di rappresentazione diversi. Si pone allora il problema di fare interagire rappresentazioni di natura differente in maniera cognitivamente e teoricamente fondata. La nostra ipotesi è che gli spazi concettuali possano offrire una sorta di lingua comune, che consentirebbe di integrare e generalizzare molti aspetti delle impostazioni sopra menzionate, superando i limiti delle varie proposte intese singolarmente. (shrink)

In lieu of an abstract, here is a brief excerpt of the content:"Un editore, un dotto studioso … silenzioso e costante, instancabile": con questo elogio, in occasione della presentazione del Supplementum ad Bullarium Franciscanum di P. Cesare Cenci, O.F.M., presso l'università francescana di Via Merulana , P. Sergio Pagano, B., Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano, tracciava il profilo umano ed intellettuale dell'autore, elogiandone l'attesa pubblicazione come opera "in cui si coniugano diverse virtù "storiche" – per dir così – come l'accortezza diplomatica (...) necessaria per la comprensione tipologica dei testi, la destrezza paleografica nella lettura delle non facili grafie delle fonti , l'erudizione che sorregge le note, la visione matura dei problemi legati all'Ordine francescano e, non ultimo, il solido possesso di uno stile latino, molto vicino alla stessa terminologia coeva curiale delle fonti, che si diffonde in tutta l'opera" , 459-60.A distanza di quasi tre anni, martedì 16 gennaio 2007, nella splendida coreografia neogotica dell'Aula "Sant'Antonio" della Pontificia Università Antonianum di Roma, in occasione della Festa dell'Università e del Gran Cancelliere, si è svolta la cerimonia di conferimento della laurea "honoris causa" in Teologia al Prof. P. Cesare Cenci, docente di Codicologia.Hanno partecipato al solenne atto accademico – il quale ha avuto un solo precedente, che risale al 17 novembre 1955, con la consegna del medesimo riconoscimento al biblista francescano P. Gabriele Maria Allegra – il Vicario della Provincia Veneta di S. Antonio di Padova , P. Vittorio Bellè, Definitori Generali dell'Ordine francescano, decani e professori dell'Antonianum, rappresentanti delle università ecclesiastiche romane, P. Servus Gieben dell'Istituto Storico dei Cappuccini, membri del Collegio "S. Bonaventura" dei PP. Editori di Grottaferrata, il nipote Luciano Cenci, accompagnato dalla gentile consorte e figlio, ed esponenti del mondo accademico romano e nazionale.L'esecuzione di brani di Bach da parte del soprano Alessandra Migliorini ha introdotto la cerimonia. Il Segretario Generale dell'Antonianum, P. Marek Wach, O.F.M., ha ricordato le tre principali virtù di P. Cenci: la fedeltà assidua allo studio, la serietà della competenza che richiede disciplina e la passione per la ricerca scientifica, uno stile di vita che gli ha consentito di coniugare la vocazione della minoritas francescana con quella del ricercatore erudito.Ha fatto seguito l'intervento del Rettore, Prof. P. Johannes B. Freyer, O.F.M., che ha riferito le partecipazioni e le felicitazioni ricevute, tramite l'invio di telegrammi, fax ed e-mail, da esponenti del mondo accademico nazionale ed internazionale, in particolare specialisti nel settore del francescanesimo, dalla Società Internazionale di Studi Francescani e dalla Conferenza mondiale dei Rettori delle Università francescane, che si sono incontrati a Denver nella settimana che ha preceduto la cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento accademico al dotto francescano.P. Freyer ha ripercorso le tappe salienti del percorso biografico di P. Cenci: nato a Costalunga di Monteforte d'Alpone il 5 gennaio 1925, nel 1936 entrò nell'ordine francescano nel Collegio Serafico di Chiampo . Dopo il noviziato a S. Francesco del Deserto , compì gli studi liceali a Cormons , Monselice e Chiampo ; nel biennio 1945-46 studiò teologia a S. Michele in Isola e Motta di Livenza , dove, il 25 marzo 1947, emise la professione solenne. Il 26 giugno 1949 venne ordinato sacerdote da Mons. Giuseppe Zaffonato, Vescovo di Vittorio Veneto.Dopo essere stato destinato ad un centro missionario di cultura, del quale era stata programmata l'istituzione in Egitto presso Il Cairo , chiese di partire missionario per l'America centrale . I superiori decisero diversamente: venne inviato a studiare teologia morale presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma . Terminato il curriculum accademico, fu incaricato dell'insegnamento di Teologia morale nello studentato teologico di Motta di Livenza e presso lo studio teologico "S. Bernardino" di Verona, dal 1957 al 1959, anno nel quale venne aggregato ai PP. Editori del Collegio "San.. (shrink)

Significant individual differences exist in dream recall frequency but some variance is likely attributable to instrument choice in measuring DRF. Three hundred and fifty eight participants estimated their weekly DRF and recorded their dreams in either a narrative log or checklist log for 2–5 weeks. There was an early peak in DRF within the first week of both types of prospective logs after which DRF remained relatively stable. Although the two groups did not differ in their estimated DRF, significantly fewer (...) dreams were reported per week on the narrative logs and only checklist logs yielded significantly higher DRF than participants’ questionnaire estimates. The interactions between DRF measures did not vary across groups with low, medium or high baseline levels of DRF. Keeping a dream log does not necessarily increase DRF and narrative logs’ time consuming nature can impact subjects’ motivation to report all of their dreams over time. (shrink)

Trustful and trustworthy behaviors have important externalities for the society. But what exactly drives people to behave in a trustful and trustworthy manner? Building on research suggesting that individuals’ social preferences might be a common factor informing both behaviors, we study the impact of a set of different motives on individuals’ choices in a dual-role Trust Game (TG). We employ data from a large-scale representative experiment ( N = 774), where all subjects played both roles of a binary TG with (...) real monetary incentives. Subjects’ social motives were inferred using their decisions in a Dictator Game and a dual-role Ultimatum Game. Next to self-interest and strategic motives we consider preferences for altruism, spitefulness, egalitarianism, and efficiency. We demonstrate that there exists considerable heterogeneity in motives in the TG. Most importantly, among individuals who choose to trust as trustors, social motives can differ dramatically as there is a non-negligible proportion of them who seem to act out of (strategic) self-interest whereas others are driven more by efficiency considerations. Subjects’ elicited trustworthiness, however, can be used to infer such motivations: while the former are not trustworthy as trustees, the latter are. We discuss that research on trust can benefit from adding the second player’s choice in TG designs. (shrink)

An ontology of Leibnizian relationalism, consisting in distance relations among sparse matter points and their change only, is well recognized as a serious option in the context of classical mechanics. In this paper, we investigate how this ontology fares when it comes to general relativistic physics. Using a Humean strategy, we regard the gravitational field as a means to represent the overall change in the distance relations among point particles in a way that achieves the best combination of being simple (...) and being informative. (shrink)

The main purpose of this article is to identify the inner human activity Peirce calls musement with the mental processes that arise through the workings of the brain’s default mode network. This network is a specific, recently anatomically defined brain system, which is most active when individuals are not focused on the external environment. In doing so, musement, which was defined by Peirce over a hundred years ago, will finally be situated within what today we understand as its neurobiological origin.

Kripke’s picture of how people use names to refer to things has been the dominant view in contemporary philosophy of language. When it is mentioned at all, Donnellan’s view of proper names is considered the same as Kripke’s. It is certainly true that both Donnellan and Kripke rejected descriptivism about proper names and appealed to historical facts to determine whom a speaker is referring to by using a proper name. However, the relevant historical facts Kripke and Donnellan appeal to are (...) ultimately quite different. In this paper, I argue that Donnellan’s view of proper name fares better than Kripke’s. (shrink)

We prove two conservation results involving a generalization of the principle of strict ${\Pi^1_1}$ -reflection, in the context of bounded arithmetic. In this context a separation between the concepts of bounded set and binary sequence seems to emerge as fundamental.

In this paper we give a partial answer to a conjecture of Tanaka. We prove that: if WKL0 proves a sentence of the form (∀X)(∃!Y)ψ(X, Y) for a Σ03-formula ψ, then so does RCA0.

Este artículo presenta una alternativa a la dicotomía entre razones motivacionales y razones normativas. En Practical Reality, Dancy mantiene que ambas razones se identifican con estados externos al agente--"tesis de la identidad" --. Hay dos argumentos en PR a favor de la TI: El primero se basa en una interpretación externista del significado de "tener una razón". El segundo presenta una vía indirecta, defendiendo que las adscripciones de razones según estados psicológicos internos no son casos centrales en las explicaciones normativas. (...) Estas dos críticas ignorarían una fuerte intuición normativa: el "acceso epistémico". Si ésta es persuasiva, los estados internos no pueden ser eliminables. /// This paper presents an alternative account to the dichotomy between normative and motivating reasons. In Practical Reality, Dancy argues that both types of reasons should be identified with external states of the agent--"identity thesis". There are two arguments in PR for the IT: one is based on an externalist interpretation of expressions like "A has a reason to x". The other is an indirect argument that claims that the ascription of reasons grounded on internal states cannot be central instances in normative explanations. Both arguments ignore a strong intuition: the "epistemic access". If this is a persuasive intuition, internal psychological states cannot be eliminated. (shrink)

Beyond the terms used by the various pre-Socratic thinkers (thymós, kardia, eros, etc.) and beyond also the different settings adopted in their discussion,it is possible to find the reference to a reality which is susceptiblebut to be described in the three essential characteristics of desire:1) The change of a previous situation, which is almost always understood as an exit from one reality to another.2) The push, placed at the origin of this exit, which appears as opposition or attraction about another (...) reality. 3) Finally the achievement of a new situation, equal or very similar to the previous situation. (shrink)

The emerging field of neuroeducation, concerned with the interaction between mind, brain and education, has proved revolutionary in educational research, introducing concepts, methods, and technologies into many advanced institutions around the world. The Educated Brain presents a broad overview of the major topics in this new discipline: Part I examines the historical and epistemological issues related to the mind/brain problem and the scope of neuroeducation; Part II provides a view of basic brain research in education and use of imaging techniques, (...) and the study of brain and cognitive development; and Part III is dedicated to the neural foundations of language and reading in different cultures, and the acquisition of basic mathematical concepts. With contributions from leading researchers in the field, this book features the most recent and advanced research in cognitive neurosciences. (shrink)

This essay argues that Stein’s view of the state can overcome Husserl’s skepticism about the state being an authentic, intense community rooted in solidarity while not negating his hope for the advent of a genuinely ethical, rational culture. Whereas Husserl places rationality and freedom within the framework of culture proper and not in the state, Stein sees the state as an extension of persons that can give the state its own free, deliberating and rational Ich kann.