An Approach to Developmental Dyslexia through Vygotskij's Perspective

Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia 8 (3):309-315 (2017)
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Abstract

: If a child’s development is made possible by interaction with his environment, involving an integration of affective and intellectual processes, dyslexia implies multiple cognitive deficits that cause learning difficulties and over time can affect a child’s sense of self. Inattentive behavior due to incomprehension of classroom tasks can cause compounding of gaps in learning that will lead to a lack of foundational skills. Vygotskij underlines how the zone of proximal development determines the difference between the child’s actual level of development and the level of performance that he achieves under the guidance of a teacher, through imitation; the teacher must focus his efforts on identifying what the child is only able to do in collaboration today but will be able to do independently tomorrow. The main means of interaction between the teacher and the dyslexic child is the language that, materialized and objectified in external speech, then distilled into thought as internal speech can arm dyslexic children with foundational skills. Keywords: L.S. Vygotskij; Dyslexia; Language; Learning; Zone of Proximal Development Un approccio alla dislessia evolutiva da una prospettiva Vygotskijana Riassunto: Se lo sviluppo del bambino è reso possibile dall’interazione con il suo ambiente, attraverso l’integrazione di processi affettivi e intellettuali, la dislessia implica molteplici deficit cognitivi con conseguenti difficoltà di apprendimento, che col tempo possono condizionare la percezione che il bambino ha di sé. Il comportamento disattento in classe, dovuto all’incomprensione dei compiti assegnati, può generare un accumulo tale di lacune nell’apprendimento da condurre al mancato sviluppo di abilità fondamentali. Vygotskij sottolinea come la zona di sviluppo prossimale denoti la differenza tra il livello di sviluppo effettivamente raggiunto dal bambino e le prestazioni ottenute sotto la guida di un insegnante, per mezzo dell’imitazione del maestro. Compito dell’insegnante è concentrare gli sforzi al fine di individuare quanto il bambino è in grado di realizzare oggi in collaborazione, che domani sarà in grado di effettuare autonomamente. Il principale mezzo di interazione tra l’insegnante e il bambino dislessico è il linguaggio che, materializzato e oggettivato nel linguaggio esterno, successivamente condensato nel pensiero come linguaggio interno, può consentire ai bambini dislessici lo sviluppo di abilità fondamentali. Parole chiave: L.S. Vygotskij; Dislessia; Linguaggio; Apprendimento; Zona di sviluppo prossimale

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