Abstract
L’introduzione alla sezione monografica _Politica dell’algoritmo: tecnologie, poteri, teorie_, prende in esame il nesso tra tecnologia e politica a partire dal modo in cui la prima, e in particolare le tecnologie guidate dagli algoritmi, ha investito irreversibilmente le coordinate istituzionali e sociali entro le quali si è costituito il canone politico moderno, attivando una soglia storica nella quale mutano le forme dei rapporti sociali di dominio, si determinano le possibilità della loro contestazione da parte di uomini e donne che sono collocati in posizioni diverse nei rapporti societari, e si ridefinisce complessivamente la semantica del potere. La «politica dell’algoritmo» riguarda il modo in cui i rapporti sociali sono incorporati nella tecnologia e, di conseguenza, sono riprodotti, legittimati e istituzionalizzati dalla tecnologia. Il suo studio va quindi collocato nell’ambito della storia costituzionale che, nel punto di connessione tra storia sociale e dei concetti, apre il campo di una storia concettuale della tecnologia.